EPA
L'EPA si assume attraverso l'alimentazione; ne sono particolarmente ricchi alcuni pesci, come merluzzi, aringhe, sgombri, salmoni e sardine; si trova anche nel latte materno umano.
Il corpo umano può ricavare l'EPA anche dalla trasformazione dell'acido alfa-linolenico (ALA), questa conversione è molto meno efficiente rispetto all'assorbimento di EPA dalla dieta; inoltre, l'ALA è esso stesso un acido grasso essenziale, per cui l'organismo deve esserne costantemente rifornito.
L’EPA viene incorporato sotto forma di fosfolipidi nella membrana plasmatica delle cellule, cioè in quel "famoso" doppio strato fosfolipidico che, distribuendosi sulla superficie esterna delle cellule, regola l'ingresso e l'uscita dei vari metaboliti cellulari.
Il ruolo principe dell'EPA è quello antinfiammatorio: la cascata di reazioni enzimatiche a cui è sottoposto in particolari circostanze, infatti, porta alla produzione di molecole-segnale (chiamate eicosanoidi "buoni") che contrastano l'attività pro-infiammatoria di altre molecole simili, originate dalla cosiddetta cascata infiammatoria dell'acido arachidonico (AA).
Diversi studi sostengono l'utilità dell'integrazione con EPA nel miglioramento delle capacità cognitive, comportamentali, relazionali e motorie.